Palude la Vela

La Palude la Vela, dal 2015 centro dell’Ecomuseo Palude la Vela e Mar Piccolo, è un’area protetta di oltre cento ettari che accoglie al suo interno tracce di una biodiversità straordinaria.

Affacciata sul secondo seno del Mar Piccolo di Taranto, l’importante scrigno naturalistico, si caratterizza per le molte specie vegetali presenti tra le quali il vasto salicorneto, piante tipiche della macchia mediterranea e le molte orchidee spontanee.

La presenza di un substrato impermeabile che ha garantito la formazione di una zona lacustre e la vicinanza alla foce del vicino Canale d’Ayedda con le sue acque dolci, ha reso l’area il riparo perfetto per molte specie di uccelli che vi fanno sosta durante le migrazioni o che con il tempo ne sono divenute stanziali. L’area palustre è infatti luogo di riparo, riproduzione o sosta di garzette, spatole, piro-piro, chiurli, volpoche, aironi, falchi pescatori, di una nutrita colonia di fenicotteri rosa nonché del cavaliere d’Italia che ormai da anni nidifica in palude.

Alla ricca e variegata biodiversità dell’avifauna si aggiunge la presenza di una comunità marina di particolare valore conservazionistico ben rappresentata dai cavallucci marini del Mar Piccolo di Taranto che rappresentano una delle popolazioni più ricche dell’intero Mediterraneo oltre che di diverse specie ittiche e tartarughe marine.

Le acque ospitano una nutrita comunità di Pinna Nobilis noto per essere uno dei bivalvi più grandi del Mediterraneo (può infatti superare anche il metro d’altezza) i cui filamenti erano anticamente utilizzati per la produzione del Bisso, definito la Seta del Mare. La produzione di questo raro e prezioso filato è andata quasi completamente persa a seguito delle norme di salvaguardia della Pinna Nobilis, ma è possibile ammirare alcuni antichi manufatti tarantini nelle sale del MuDi, il Museo Diocesano della città di Taranto.