Tomba a Camera Via Pio XII

Scoperta nel 1956, in connessione con altre sepolture di diversa tipologia, tra le quali una a sarcofago, la Tomba a Camera di Via Pio XII è senza dubbio uno dei monumenti funerari della Taranto Magnogreca più interessanti.

Il vano sepolcrale, al quale si accedeva attraverso un dromos (corridoio) a nove gradini cavati direttamente nella roccia, si caratterizza per l’eleganza delle soluzioni architettoniche adottate e per il notevole stato di conservazione.

Attraverso il restauro dei frammenti rinvenuti al momento della scoperta è stato possibile ricostruire la porta in pietra a doppio battente che chiudeva il vano funebre realizzata ad imitazione delle porte lignee ed attualmente conservata all’interno dello spazio musealizzato.

Il piccolo vano interno originariamente rifinito in alto da una cornice modanata, conserva ancora oggi tracce della decorazione pittorica parietale costituita da fasce in rosso ed azzurro e ghirlande e festoni sospesi a nastri in giallo.

Ai lati dell’ambiente interno sono ben conservati e visibili i due letti funebri (klinai) in pietra con cuscini sagomati ed evidenti tracce di colore sul quale venivano adagiati i corpi dei defunti quasi certamente avvolti in sudari.

All’interno dello spazio, trovava poi posto il corredo funebre: una serie di oggetti funzionali o rituali appartenuti o che sarebbero potuti essere utili all’inumato nella vita dopo la morte.

La ricca e raffinata decorazione dell’ipogeo era impreziosita da un notevole soffitto a cassettoni, scolpito in pietra e dipinto, del quale si conservano alcuni grandi elementi a rosette che colpiscono per la perizia dell’esecuzione artistica.

L’ipogeo è stato rinvenuto già violato, senza che alcun elemento di corredo fosse riconosciuto con sicurezza fra i materiali frammentari recuperati durante le operazioni di scavo e studio, ma per le caratteristiche strutturali e per il tipo di decorazione, la tomba può essere datata con ogni probabilità ai primi decenni del III secolo a.C.

L’ubicazione urbanistica della struttura, nelle immediate vicinanze di uno degli assi viari principali della città greca, così come l’importante apparato decorativo, fanno presupporre si trattasse di una tomba appartenuta ad una aristocratica famiglia tarantina del tempo.